PIL 2019-2023 in crescita! Ma quindi Conte ha governato bene ? (secondo i parametri liberisti)

Guardate i 2 grafici prima. L’Italia ha recuperato meglio degli altri la crisi dovuta al Covid. I governi Conte I , Conte II (che gestì il covid) e Draghi hanno quindi governato bene per i parametri liberisti che vedono nel PIL il più importante fattore per giudicare un Paese ?

Avranno contribuito a questo risultato le politiche anti-cicliche di Conte sul reddito di cittadinanza e sul 110% ?

sono due misure che pur non creando un’economia competitiva con l’estero (non vanno ad incidere sulla tecnologia e smuovono davvero il Sud Italia), hanno comunque fornito una base economica a tanti disperati (al netto degli abusi) privi di sostentamento dignitoso mentre il 110% ha sollecitato gli italiani proprio nel settore in cui tradizionalmente sono più sensibili: la casa.

Quindi Conte meglio dei geni ortodossi liberisti nel PIL ? chissà, può darsi.

Calenda direbbe sicuramente no ma intanto è divertente che si possa guardare i grafici e pensarlo-

Le femministe nostrane non dicono nulla su Vietnam e sauditi?

Il Vietnam, formalmente comunista ma in sostanza capitalista, presenta un record di aborti selettivi.

Secondo l’Avvenire:

Le statistiche parlano di 300mila aborti all’anno, ma potrebbero essere molti di più. E la crescente prevalenza delle nascite di maschi certifica lo “scarto” delle femmine, retaggio della tradizione

In questo Paese asiatico continua quindi lo sterminio di bimbe (non nate). Chiaro ora cosa è una cultura patriarcale?

Il secondo punto è il salone dell’artigianato a Milano. Guardate le foto in alto. Sono foto del settore saudita. Ebbene accanto a donne con abiti occidentali e a quelle con l’hijab, c’erano anche donne con il niqab ovvero il velo integrale. Ora io non so se sotto quel velo vi sia una hostess italiana o una ragazza saudita. Probabilmente non è neanche tanto isolata dalla realtà avendo uno smart in mano e stando ad una fiera internazionale. Rimane comunque che, nelle narrazione femminista, quella rappresentazione della donna è umiliante (per la donna). Ma in vari giorni di salone, nella città più moderna di Italia, nessuna ha osato protestare e tantomeno donne della giunta Sala o donne dell’opposizione (che normalmente contro i musulmani mostrano i muscoli). Sarà che la potenza economica saudita porta a miti consigli anche le nostre femministe, i nostri laici progressisti, i nostri anti-islamici leghisti e i patriottardi di fratelli di Italia ?

(nota di colore: non mi ero accorto che la ragazza in foto con l’hijab si fosse messa in posa e mi avesse sorriso)

La Lega ovvero il partito puttana architrave del Sistema

Guardate i video proposti. Quello in alto recentissimo. Quello in basso di un po’ di anni fa.

Ecco, non va tanto lontano dalla realtà.

A partire dal 1994, la Lega ha partecipato ai governi:

  • Berlusconi I con Forza Italia e AN in carica dall’11 maggio 1994 al 17 gennaio 1995 ( sei mesi)
  • Dini con PDS e Partito Popolare Italiano in carica dal 17 gennaio 1995 al 18 maggio 1996 (un anno e mezzo circa)
  • Berlusconi II e Berlusconi III in carica complessivamente dal  in carica dall’11 giugno 2001 al 17 maggio 2006 (5 anni circa)
  • Berlusconi IV in carica dal 8 maggio 2008 al 16 novembre 2011 ( 3 anni e mezzo)
  • Conte I in carica dal 1º giugno 2018 al 5 settembre 2019 ( un anno e qualche mese )
  • Draghi in carica dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022 ( un anno e mezzo)
  • Meloni dal 22 ottobre 2022 (in corso ma al momento poco più di un anno )

Complessivamente, dal 1994, anno di inizio della Seconda Repubblica italiana, la Lega ha governato 13 anni e mezzo dei 29 totali di questa seconda fase repubblicana. Ovvero circa la metà. E nei prossimi anni sicuramente supererà la metà.

Attualmente esprime inoltre il presidente della regione in Lombardia (Fontana al secondo mandato), il presidente regionale in Veneto (Zaia al secondo mandato), nella provincia autonoma di Trento (Fugatti al secondo mandato), in Friuli Venezia Giulia (Fedriga al secondo mandato), in Umbria (Donatella Tesei).

Il presidente del Piemonte Cirio, ora in Forza Italia, ha un passato nella Lega. Il presidente della Sardegna, Solinas, è esponente del partito d’azione sardo. Partito che da tempo ha stretto rapporti strettissimi con la Lega.

Inoltre la Lega fa parte delle maggioranze in Liguria, Marche, Abruzzo, Calabria, Basilicata, Sicilia e nelle già ricordate Piemonte e Sardegna.

Questo vi sembra un partito anti-Sistema ? Oppure è un asse portante del sistema politico attuale ?

Un partito da imputare, con altri, per le cose che vanno male in Italia?

Abbiamo un partito che ha fatto i governi con chiunque: dai DS/PPI/PD a Fratelli di Italia passando per Forza Italia e M5S ! Basta offrire poltrone e soldi e loro accettano qualsiasi maggioranza.

Un partito in cui l’attuale leader esprime solidarietà ad un gioielliere condannato per omicidio in base alle legge che lui stesso ha fatto !

Un partito che esprime un ministro dell’economia accusato dallo stesso Bossi di essere un amico dei massoni.

Stiamo parlando di questa roba qua insomma.

Un partito che se avesse voluto avrebbe avuto tutto il tempo e il potere di rivoluzionare (nel modo pessimo che intendono i leghisti) il sistema politico invece probabilmente è altro lo scopo.

Tutto si fa per una poltrona e le relative prebende.

Insomma questo partito o è parte convinta del malato Sistema italico oppure è un movimento che in cambio che si vende in cambio di lucrose poltrone ovvero un puttana.

La lesa maestà se un parametro è migliore al Sud

Leggete questa notizia:

“Più soldi ai prof del Nord”: blitz della Lega sulla scuola. E il governo dà il via libera

Ora sembrerebbe sensato dare più soldi in città e in particolare al settentrione visto che la vita ha costi maggiori. Sembrerebbe se non fosse che questo nasconde due piccole piccole piccole nefandezze:

  1. è un primo passo verso le gabbie salariali ovvero il sancire, con legge statale, che a parità di lavoro un lavoratore del Sud e del Nord guadagna in maniera diversa. Chiariamoci: anche ora è così, nel privato: le aziende offrono stipendi più alti al Nord e in particolari nelle grandi città rispetto a quanto offrono al Sud sia per la minore disoccupazione (e quindi la minore ricattabilità dei lavoratori) sia perché bisogna attrarre lavoratori e quindi colmare il gap di costo di vista
  2. sottintende una mentalità italiana, di cui la Lega è la maggior interprete ma è ampiamente diffusa, che MAI e poi MAI un qualsiasi parametro possa essere migliore al Sud che al Nord. Se gli stipendi sono più alti al Nord va bene, se gli ospedali e le scuole al Nord sono migliori va bene, se la cosa pubblica spende più soldi per i singoli cittadini del Nord rispetto a quanto spende per i cittadini del Sud va bene… ma guai guai al fatto che una classifica sia invertita e che al Sud, per una volta, si possa star meglio. Allora NO, non va bene e bisogna urgentemente porre rimedio anche con travasi di soldi pubblici. E’ intollerabile che il meridione sia favorito da qualche regole e se lo è allora bisogna cambiare la regola (vedasi reddito di cittadinanza).

Fa poi un po’ sorridere che la Lega sia riuscita a far approvare questa legge sotto la Meloni (e che Fini invece ai tempi di Berlusconi la abbia ostacolata) e che comunque andrà ad una categoria, gli insegnanti, che solitamente votano il csx o la sinistra e che in larga parte, anche al Nord, sono di origine meridionale.

che differenza c’è tra femminicidio e omicidio di una donna ?

Questo è un post che mi è venuto in mente grazie all’appunto di TIMI quando ho citato i grafici delle morti violente di donne. In una prima stesura avevo fatto questa differenza, chiamando “omicidi di donne” ma poi, proprio come intuisce TIMI in un suo articolo, per comodità e fretta (non sono un giornalista, il blog lo tengo in piedi nello scarso tempo libero) ho arronzato facendo di tutta l’erba un fascio.

Eccomi quindi a fare ammenda scrivendo un ragionamento che possa essere utile a me e a quanti magari hanno i miei stessi dubbi e capitano qui da una ricerca online.

Ok partiamo con la definizione:

TRECCANI : (feminicidio), s. m. Uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica o annientamento morale della donna e del suo ruolo sociale. […]

GARZANTI: m pl. -di uccisione di una donna

WIKIPEDIA l femminicidio (più raramente femmicidio o femicidio[1]) è un omicidio doloso o preterintenzionale in cui una donna viene uccisa da un individuo per motivi basati sul genere[2]. Esso costituisce dunque un sottoinsieme della totalità dei casi di omicidio aventi un individuo di sesso femminile come vittima. Il significato di tale neologismo è per estensione definito come «qualsiasi forma di violenza esercitata in maniera sistematica sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione di genere e di annientare l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico della donna in quanto tale, fino alla schiavitù o alla morte»[3][4], in linea quindi con la definizione di violenza di genere[5]. In questi termini è oggetto dell’attenzione mediatica[6] e di interventi istituzionali[7][8].

e infine invitiamo a leggere il ragionamento dell’ACCADEMIA DELLA CRUSCA sul termine.

Ecco, a questo punto, voglio fare di nuovo un’analisi dei dati scorporandoli.

Analisi che non ha molto di originale essendo già stata fatta da altri come il giornale di Udine nell’articolo:

I dati, quelli veri, su femminicidi e maschicidi, che smontano la teoria sul “patriarcato”

e dal già citato TIMI in modo piuttosto irriverente:

Debunker tenta la quadratura del cerchio e commette autofemminicidio , il quale prende in giro sottolineando paradossalmente che forse il problema è che per una volta gli uomini hanno migliorato e le donne no e questo è imperdonabile ! 😀

Andiamo ora a vedere i numeri delle morti femminili violente.

Considererò femminicidio solo gli omicidi di donna che avvengono (si suppone) perché si ha di fronte una donna. Fossimo in India potremmo includere quello delle bimbe uccise perché non si vogliono avere figlie femmine ma in Italia sono assenti e gli omicidi di donne in quanto donna si riferiscono sostanzialmente a quelli da ex partner, da partner, nel tentativo di violenza sessuale o, in rarissimi casi, quelli per evitare l’emancipazione (ad esempio di giovani ragazze nate in ambiente di immigrati ultra conservatori).

In questo grafico diviso per regioni, si esplicita il numero di donne uccise da partner o ex partner :

Come si può vedere in molte regioni si abbatte il numero tra omicidi di donne e i femminicidi. Nella regione che più uccide donne, la Calabria, si passa da 0.73 vittime ogni 100 mila a 0.23 ogni 100 mila per i femminicidi. Per forza di cose, il numero di femminicidi in ogni regione sarà al più uguale al numero totale degli omicidi di donna ma tendenzialmente sarà minore. In Calabria diventerà meno di un terzo, in Campania diventerà meno delle metà-

E allora quante sono le donne uccise solo perché donne?

Come abbiamo potuto già leggere, in Italia solitamente sono legate ad una relazione con l’altro sesso.

Se ciò è vero, in questo dovrebbe risultare una forte discrepanza tra le donne uccide in relazione con l’assassino e uomini uccisi in relazione con l’assassino.

Ed ecco infatti (grafico da sito ISTAT):

Come si vede in effetti l’omicida di donna è in prevalenza un partner o un ex partner mentre l’omicida di uomini è solitamente uno sconosciuto. Nel caso dei parenti gli uomini uccisi superano le donne ma possiamo anche considerare che una parte delle donne uccise dai parenti lo sia in quanto donna, ad esempio ragazze figlie di stranieri che vogliono vivere all’occidentale. Ci sarebbe poi da aggiungere le vittime di violenza sessuale decedute nell’atto della violenza e che non conoscevano l’autore.

Ci sarebbe infine da valutare anche che non tutte le vittime di partner, in particolari in coppie anziane, lo sono per istinti bestiali ma delle volte si è di fronte a pietatis causa. Non sono pochi i numeri di questa fattispecie(più forse di quanto si immagini). Si può essere favorevole o sfavorevole a queste tragiche decisioni ma non si può dire che avvengano in quanto c’è il patriarcato o la voglia di sopraffare la donna. Ecco ad esempio due esempi di cosa sto parlando:

Roma, il marito e il medico indagati per la morte della moglie malata terminale

Uccide la moglie malata e si toglie la vita, ‘perdonateci’

dal rapporto istat 2022, si legge a pag 5:

Nel 4,3% dei casi il motivo addotto dall’omicida è quello di voler interrompere una
grave malattia della vittima. Questo è avvenuto solo nei confronti di donne, in massima parte di età
molto avanzata (in 14 dei 126 omicidi di donne, pari all’11,1% del totale)

Andiamo allora a prendere questi due grafici dal sito dell’ ISTAT:

Come si vede nei due anni 2022 e 2023, il numero delle vittime femminili è 55 e 58.

Il numero quindi si dimezza all’incirca rispetto al numero totale di vittime femminili. E a questo magari dovremmo sottrarre la pietatis causa su citata.

Ci fidiamo quindi di considerare solo la relazione con l’ex ?

Io sono tipo diffidente quindi ritorno sul rapporto ISTAT:

Erano tutti maschi i partner delle 61 donne uccise nell’ambito della coppia, mentre gli otto uomini vittime
di partner sono stati uccisi da sei donne e da due uomini. Le donne uccise da altri familiari (43) sono
state uccise da uomini nell’81,4% (35 casi) e da donne in otto casi. Sono quasi tutti maschi gli assassini
degli uomini uccisi da parenti (26 su 27).

Arriveremmo a 96 donne uccise da partner e parenti maschili.

Dopo tutta questa analisi, l’ISTAT conclude:

In Italia non sono disponibili tutte queste informazioni, che solo in futuro si potranno rilevare grazie alla
collaborazione inter-istituzionale con il Ministero dell’Interno. Tuttavia, già a partire dalle informazioni
disponibili (relazione tra vittima e autore, movente, ambito dell’omicidio) è possibile fornire una stima
del fenomeno: sono 61 le donne uccise nell’ambito della coppia, dal partner o ex partner; sono 43 le
donne uccise da un altro parente; è soltanto una la donna uccisa da un conoscente con movente
passionale, ed è una la donna uccisa da sconosciuti, nell’ambito della criminalità organizzata. In totale
si tratta di 106 femminicidi presunti, su 126 omicidi con una vittima donna.
Tra le restanti 20 vittime donne, due sono state uccise da conoscenti uomini con moventi diversi: la
rapina per una e la follia per l’altra; 15 sono state uccise da sconosciuti (14 uomini e una donna), con
diversi motivi, come la follia (nove casi), gli interessi economici (quattro, incluse tre vittime di rapina) e
due per altri moventi, più altre tre donne con autore non identificato

Tra le restanti 20 vittime donne, due sono state uccise da conoscenti uomini con moventi diversi: la
rapina per una e la follia per l’altra; 15 sono state uccise da sconosciuti (14 uomini e una donna), con
diversi motivi, come la follia (nove casi), gli interessi economici (quattro, incluse tre vittime di rapina) e
due per altri moventi, più altre tre donne con autore non identificato

ovvero secondo l’ISTAT i femminicidi stimati pari all’84% del totale delle donne uccise.

E però (supponendo quella donna uccisa in ambito criminale e considerata femminicidio come prostituta) andrebbe sottratta o meno la pietatis causa prima citata ?

Io non sono in grado di dirlo perché non conosco i casi singolarmente. E neanche l’ISTAT che dice infatti “si stima” mica si sa.

Si STIMA quindi. Le stime non sono per forza veritiere. Bisognerebbe contarli ad uno ad uno. C’è chi ha provato a fare una conta (fatta bene, fatta male?), su L’Interferenza in questo articolo: Cento volte Giulia? , ecco per esempio i primi 3 esempi dall’articolo:

ed elencando e depennando il numero di femminicidi, secondo questa testata, si ridurrebbe a 41.

Anche in questa ultima conta, di fonte scettica rispetto al mainstream femminista, non sono in grado di dire l’esattezza.

Ecco. Questo è quanto avevo da dire sui numeri del femminicidio.

Attacco alla informazione alternativa: problemi per Visione TV e Ottolina TV. Disdite il canone e date qualche soldino ai media indipendenti.

Di oggi le notizie che VISIONE TV ha la pagina bloccata su YouTube per una settimana. OTTOLINA TV invece denuncia un subdolo oscuramento.

Parlare di regime e censura è forse troppo ma è evidente che chi ha opinioni un po’ diverse dal mainstream viene ostacolato con diversi mezzucci. Obiettivo forse fiaccare e riportare a più miti consiglio.

Ovviamente invece la reazione deve essere contrario. Personalmente ho donato proprio oggi qualche spiccio ad entrambe le tv. Non perché io sia in linea con il loro pensiero, spesso dissento fortemente ma mi fa piace che esse esistano perché laddove un punto di vista non vede un problema o una soluzione, magari si può vedere da altre posizioni.

Per disdire il canone RAI, la RAI della propaganda meloniana-piddina, è sufficiente andare sul sito dell’agenzia delle entrate , entrare con il vostro account, ricercare la pagina della disdetta (basta compilare la ricerca interna al sito per trovare il link) e compilarla. Ricordate che poi non dovete avere tv in casa ma potete guardare la tv, compresa la RAI, sul web.

Riprendetevi questi 70 euro e magari datene 5 a testa tra visione tv, ottolina tv e BYOBLU.

Nasce il Centro uomini maltrattati dalle donne a Marsala

“Troppe volte la violenza psicologica che subiamo noi uomini non prevede alcuna forma di tutela da parte dello Stato e dell’opinione pubblica”. Il centro ha già associati anche in altre regioni italiane


Nasce a Marsala il “Centro uomini maltrattati” dalle donne. Promotore dell’associazione è stato l’imprenditore Giuseppe Arangio, 38 anni, che opera nel settore della produzione dei mezzi industriali per l’ambiente. “Siamo stanchi di essere oggetto di pregiudizi – dicono Arangio e altri soci fondatori dell’associazione – E’ incredibile come la violenza sugli uomini sia fonte solo di sberleffi e atteggiamenti canzonatori.

Mentre l’ANSA ci informa che è presente anche in altre regioni. Mi auguro che l’iniziativa abbia successo e sia seria. In bocca al lupo, spero per il meglio. Sarebbe bello far nascere in ogni regione almeno un centro per gli uomini che subiscono maltrattamenti.

Il direttivo del Centro uomini maltrattati (per adesso solo un’associazione di fatto, ma con l’intenzione di formalizzare a breve) comunica di avere già inaugurato sedi, oltre che in Sicilia, anche in Lombardia, Toscana, Lazio e Sardegna. “Il passaparola – continua Arangio – è stato così spontaneamente intenso che abbiamo raggiunto, in sole 48 ore, 530 iscritti in tutta Italia. Il nostro obiettivo è non solo quello di fornire un aiuto reale e concreto agli uomini, che sempre più frequentemente, dopo il divorzio, si trovano a vivere sotto i ponti o nelle proprie auto, ma contrastare l’orientamento attuale che, pregno d’ipocrisia, pretende che gli uomini siano tutti colpevoli, a prescindere dalle proprie azioni, e che dovrebbero chiedere, comunque, scusa alle donne per avere la sola colpa di essere vivi. E’ una nuova forma di peccato originale. Io sono stato più volte oggetto di violenza fisica e psicologica da parte delle mie compagne, nonché di stalking e calunnie. Per fortuna, la giustizia ha funzionato così bene che quelle che si definivano vittime hanno finito per essere imputate”.
    I membri del Cum dicono, comunque, di voler “concordare un’azione comune con i centri antiviolenza sulle donne” e auspicano “una maggiore apertura al dialogo e l’adozione di punti di vista alternativi capaci di relativizzare la contraddizione esistente fra i due sessi in un’ottica di mutua comprensione”
.

(recensione)”il diavolo è (anche) donna” di Amadori ovvero overview sul bdsm italiano

Ho appena finito di legge “il diavolo è (anche) donna”, di Alessandro Amadori. Libro che il mainstrean ha tentato di trasformare in un nuovo caso Vannacci , stavolta con l’interesse politico che l’autore è un consulente del governo Meloni.

Allora brevemente qualche considerzione:

  1. il libro non nega assolutamente la vulgata mainstream sulla violenza maschile sulle donne, anzi ne sottolinea la gravità più volte esplicitamente dal suo inizio alla sua parte conclusiva: “il femminicidio ad opera di maschi è molto più frequente del corrispondente femminile, ossia quello che potremmo chiamare l’ominicidio. Ed è quindici volte più frequente del più terribile, nella percezione sociale, dei crimini che una donna può compiere: l’infanticidio. L’allarme sociale suscita dal femminicidio giustamente, oggi, molto alto, e richiede un costante livello di attenzione da parte di tutti noi.” Riporta addirittura dati ingigantiti sul fenomeno femminicidi come, del resto, io ho stesso ho fatto e come mi è stato fatto notare. Il libro quindi NON E’ UN LIBRO NEGAZIONISTA, si limita a dire che accanto ad un male/cattiveria di matrice maschile vi è anche una male/cattiveria di matrice femminile. Cosa che sarebbe scontata e banale in temi meno ideologizzati rispetto ai nostri.
  2. Il libro scorre via nei primi capitoli “donne che uccidono i figli” e “la guerra dei roses: il separazionismo femminile” e “donne in carriera: più realiste del re” in maniera molto veloce, ripetendo grosso modo le classiche nozioni che si conosco anche nei bar: le donne sono stronze tra di loro, distruggono gli ex compagni solo perché vendetta e via dicendo. La parte più di interesse è senza dubbio il capitolo dedicato al BDSM. Tanto che, a voler far il malizioso, sembra che il professore abbia scritto il libro solo per poter scrivere di questo tema. Del resto il numero della pagine dedicato al capito sul BDSM è 40 pagine su un totale di 90 pagine totali del libro (comprese introduzione e conclusione). Sulla parte del BDSM mi sembra che il professore pecchi un po’ di inesperienza, ad esempio tendendo a basarsi troppo sul web e a prendere sul serio quello che serio non è (e spesso il web ha questa caratteristica trollesca) come annunci su siti o pagine di supposti movimenti politico-culturali, inoltre tenda a sottovalutare (sebbene ne sia consapevole e lo citi) il lato di prostituzione nel fenomeno BDSM incappando inconsapevolmente in rapporti di natura economica che con il BDSM hanno poco a che fare, infine nell’offerta di dominazione femminile tende a non considerare… diciamo con francesismo…la marea di donna disperatamente sole e non attraenti che si adatta a fare mistress o slave per trovare un uomo. Insomma, il professore ha voluto esplorare ma ci dovrebbe fare ancora la mano o, essendo in posizione di sub, il culo. Comunque è da rendergli grazie per aver analizzato il fenomeno del bdsm e della cattiveria femminile in generale e di sopra estraggo dal libro alcune tabelle (per deformazione professionale adoro i dati) da cui io deduco, al contrario del professore, la conferma che comunque declinato nel sesso vi è ancora una richiesta asimmetrica tra uomini e donne, asimmetria che non riguarda l’esser dom o sub quanto piuttosto la intraprendenza femminile e maschile sul tema.
  3. Notevole inoltre la citazione di una cosa che io non conoscevo: esisteva un progetto europeo(Stiritup) che tratta la violenza nelle coppie giovani e che “nel 2014, si è concentrato su cinque paesi europei tra cui l’Italia. Il risultato è che il numero di vittime maschile di molestie supera quello femminile. I giovani uomini sembrano una categoria a rischio anche secondo la rivista dell’American Psychological Association (APA), che parla di 4 uomini su 10 che tra scuola superiore e università sarebbero stati costretti ad avere rapporti non consensuali. Nel 31% dei casi la coercizione sarebbe stata verbale, nel 18% fisica e nel 7% dei casi attraverso la somministrazione di droghe. Il 95% degli intervistati ha spiegato che a mettere in atto le violenze o le molestie sarebbero state delle donne” e ancora in una delle pagine precedenti: “A proposito di uomini-vittime, seconda una ricerca pubblicata da Adnkornos già nel 2026 […] sono circa 3,8 milioni gli uomini in Italia che hanno subito abusi per mano femminile. Tra loro ogni anno più di cento telefonano ai centri anti-violenza per denunciare casi di stalking o reati sessuali. E per i giovani il dato è allarmante: nel 2014 gli abusi avevano riguardato il 39% dei ragazzi rispetto al 35% delle coetanee italiane”.

Alla fine posso suggerire il libro, visto che è una lettura rapida, economica e rappresenta comunque un tentativo di dire qualcosa controcorrente. Ecco il link dove acquistarlo: Il Diavolo è (anche) Donna

Non solo pandoro: panzerotti di castagne, struffoli e mustaccioli

Io sono un grande ammiratore della cucina settentrionale: bagnacauda piemontese, riso con l’ossobuco, baccalà alla vicentina sono tra i piatti che adoro.

Per non parlare del tiramisù !

Trovo però che a Natale ci si sia un po’ troppo settentrionalizzati tra panettone e pandoro da dimenticare alcuni ottimi dolci della cucina campana e meridionale.

Così ecco le ricette per gli STRUFFOLI, i MUSTACCIOLI e i PANZEROTTI DI CASTAGNE ( i miei preferiti).