Bilanci 2023: questione maschile

Dopo il bilancio sul socialismo e sul meridionalismo, eccoci al bilancio del primo (ma non unico) argomento di questo blog: la questione maschile.

Voglio partire da un po’ lontano per questo bilancio. Quando ho iniziato ad occuparmi di questione maschile, ormai oltre 15 anni fa, sono entrato in contatto con tutto un mondo che trovavo non mio. Gente che si poneva il problema, sicuramente molto più avanti di me nell’elaborazione, ma che non sembrava proporre soluzioni. Mi sembravo beatamente sguazzare nella auto-commiserazione di un mondo perduto dove l’uomo era al comando pur con mille problemi e con quell’equilibrio fosse irreparabilmente compromesso e niente potesse sostituirlo di migliore. Gli uomini quindi costretti a soffrire e vedere le donne snobbarli e opprimermi senza possibilità di cambiare le cose. Un fatalismo, una legna, un tetro soffrire. Insomma una cazzo di palla continua.

Io che sono un tipo molto terra terra e che arrivo fino ad un certo punto a seguire i discorsi filosofici e gli struggimenti dell’animo ma, forse per professione e passioni, preferisco il lato pratico e dell’organizzazione non mi sono mai sentito a mio agio in quell’atmosfera.

Per fortuna, andando avanti con l’esperienza personale e soprattutto andando avanti il mondo, ho poi visto che SI PUO’ CAMBIARE, si può assestare qualche colpo al Sistema e ci si può arroccare anche vittoriosamente.

Ho constato che la maggior parte delle regioni italiane ha oggi una legge a favore dei padri separati. Per quanto limitata ce l’ha. E che quindi si può avere come obiettivo quello di cambiare la legislazione.

Ho constata soprattutto che molte delle pippe mentali che vedevo tra quei primi militanti italiani della QM appartengono alla generazione over 40 e che i giovani sono scevri di queste cose. Giovani che hanno un rapporto con gli standard patriarcali che è molto meno forte e sofferto di quanto lo abbiamo noi. Non vivono questo trauma perché cresciuti in ambiente, per molti versi, dove questo distacco è già avvenuto. Quindi l’uomo non deve più essere più quello dei nostri nonni e bisnonni. Questi stessi giovani(più o meno giovani) hanno creato una serie di pagine facebook con decina di migliaia di follower, ampiamente più seguite e prolifiche dei nostri blog, dei nostri siti, dei nostri forum. Magari hanno meno preparazione filosofica e politica alle spalle (non tutti, qualcuno pare averla, anche se io non concordo) ma questo fa anche parte dei tempi odierni meno strutturati ideologicamente.

Quindi quest’anno c’è finalmente la consapevolezza che si può battere colpo su colpo. E’ vero che è una lotta impari. Basta vedere i 40 milioni di un sol colpo donati dal duo Schlein-Meloni ai centri anti-violenza per le donne (o per le femministe?). Tanti soldi non credo che riuscirebbero a metterli insieme neanche tutte le leggi per i padri separati presenti sul territorio. 

Rimane un sistema politico permeato dal femminismo, con partito politici che non si possono permettere di dire nulla fuori dal coro. In questo senso l’unica novità è la presa di posizione chiara del piccolo Risorgimento Socialista con IL MIO PAPA’. CAMPAGNA DI RISORGIMENTO SOCIALISTA SUL DRAMMA DEI PADRI SEPARATI. Un piccolissimo partito ma, a mio parere, comunque un inizio che non può essere trascurato dalla militanza dei diritti maschili.

Insomma siamo ancora in fase di Resistenza ma possiamo vincere. 

Quindi BUON 2024. E speriamo vada bene !!

p.s. a gennaio, RS dovrebbe organizzare un nuovo webinar sulle problematiche maschili. Speriamo vada bene. Farò avere informazioni più precise dopo le ferie.

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